Vorrei iniziare da questa fotografia: rappresenta la chiesetta del Crocifisso che si trova vicino a un cascinale, tra le frazioni Sforzesca e Belcreda, credo sia in territorio di Vigevano.
Mia mamma mi raccontava della nonna che, rosario alla mano, a piedi, con alcune amiche percorreva circa 15 chilometri per andare (e altrettanti per tornare) in preghiera proprio presso questo minuscolo angolo di mondo. Perché questo luogo tra tanti? Perché proprio qui? Penso che non lo saprò mai.
Ma questo è soltanto uno degli innumerevoli luoghi di fede edificati in terra di Lomellina: edicole votive, cappelline, chiesette, santuari... in questa sezione presentiamo un “itinerario della fede” tra i luoghi più frequentati della nostra terra, e una sezione con i Santuari Mariani della Lomellina.
Il nostro itinerario inizia da uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati in Lomellina: il Santuario della Madonna della Bozzola, a Garlasco, il santuario di riferimento della diocesi di Vigevano, in cui ogni anno, nel mese di maggio, si svolgono i pellegrinaggi dei vari vicariati.
Da Garlasco, si può raggiungere Lomello, nel cuore del territorio che da esso prende il nome. Ai tempi dei Longobardi, il paese era certamente più importante di quanto non lo sia oggi, perché secondo la tradizione, fu qui, in una basilica paleocristiana oggi scomparsa, che la regina Teodolinda celebrò le sue nozze con Agilulfo, il primo sovrano d’Italia a cingere la corona ferrea, donatagli da papa Gregorio Magno. Ricco di grande fascino è il complesso medievale di Santa Maria Maggiore - in cui fu forse sperimentata per la prima volta la copertura a crociera che doveva diventare tipica delle chiese romaniche - e dell’adiacente battistero di San Giovanni ad Fontes, dove si possono ancora vedere i resti di una vasca esagonale nella quale entrava il battezzando: il Battesimo veniva infatti praticato per immersione.
Da Lomello proseguiamo alla volta di Velezzo, per recarci alla Pieve di Velezzo, che forse è stato il primo centro cristiano di questa terra. Proseguiamo poi per Mortara: il Duomo, dedicato a San Lorenzo è uno degli edifici gotici più interessanti della Lombardia, ed è ricchissimo di opere d’arte. A breve distanza dalla città sorge l’abbazia di Sant’Albino, che la tradizione vuole che sia stata ricostruita, sulle fondamenta di un edificio precedente, dopo la cruenta battaglia del 773 fra i franchi di Carlo Magno e i longobardi di Desiderio. Il suo aspetto attuale risale prevalentemente al Cinquecento, quando venne ancora rimaneggiata; restano visibili diverse parti romaniche, tra cui il campanile.
Arriviamo infine a Vigevano: tra i notevoli monumenti architettonici, che ne fanno una delle mete più importanti della regione, spicca, nell’elegante ed armoniosa Piazza Ducale, il Duomo, con la caratteristica facciata concava. All’interno si puì ammirare un vero e proprio museo di arte rinascimentale e barocca. Le spoglie del patrono della città, il Beato Matteo Carreri, vissuto dal 1420 al 1470, riposano invece nella chiesa gotica di San Pietro Martire, in un’urna di bronzo adorna di sculture. Nel convento adiacente visse per qualche tempo Michele Ghislieri, che più tardi divenne papa col nome di Pio V. Fu lui il promotore di quella Lega Santa che nel 1571 doveva sconfiggere i turchi nella battaglia navale di Lepanto. Un culto ancora popolare a Vigevano è quello di San Bernardo, la cui festa si celebra la domenica dopo il 20 agosto. Al suo interno si celebra il rogo del diavolo: in una catasta di vecchie cose viene fatto scendere da un balcone un fantoccio rappresentante il demonio, imbottito di paglia, al quale si dà poi fuoco. La curiosa tradizione vuole ricordare il lungo duello col diavolo sostenuto da san Bernardo: questi un giorno andava a predicare su un carretto e il maligno gli staccò una ruota; senza turbarsi, il Santo afferrò il nefasto burlone e lo avvolse intorno all’assale, proseguendo il suo viaggio con quella ruota assai singolare.
Come visto sopra, il Santuario Mariano della Lomellina è senza dubbio il Santuario Madonna della Bozzola, a Garlasco; meta di numerosi pellegrinaggi, in modo particolare nel mese di maggio, è la meta mariana che più sta a cuore alla gente della nostra terra.
Tuttavia ci sono altri luoghi di devozione dedicati a Maria, talvolta minuscoli, che nascondono storie di avvenimenti straordinari e di fede genuina. Ho provato a elencarli seguendo la pubblicazione che trovate a fondo pagina.
Gianfranco e Tina Magenta hanno scritto un libro sui 19 santuari mariani presenti il Lomellina; il titolo ` “Fontana vivace” (2011) e descrive con parole semplici e appassionate la storia di questi luoghi, pietre vive di una devozione radicata nel sentimento religioso popolare. Edifici che spesso sorgono alla periferia delle città e dei paesi, o in aperta campagna, tra acqua, terra e cielo. Un volume da leggere magari prima di far visita ai santuari, per coglierne meglio i vari aspetti, rivivendone le leggende, le tradizioni, le vicissitudini, la spiritualità che li caratterizza.