Valle trae le sue origini dal latino “Validium”, per la sua antica fortezza.
Il paese è per lungo tempo al centro delle guerre tra milanesi e pavesi, e per questo subisce gravi danni. È culla dei nobili Strada ed in seguito, nel 1574, diventa feudo dei marchesi Litta di Gambolò, e precisamente di Giovanni Agostino Litta, che l’anno successivo ottiene il titolo comitale. Anticamente è cinta da mura.
Oggi è un centro della Lomellina centrale, ricco di attività agricole ed industriali. In paese lavorano molte industrie per la raffinazione del riso: vi troviamo i piccoli laboratori artigianali che pilano il riso come si faceva un tempo e le grandi industrie alimentari che commercializzano il prodotto lomellino in tutta Europa.
Al centro dell’abitato, con il tipico impianto a case basse disposte lungo larghe vie irregolari, sorge un curioso Castello; una prima rocca sembra essere sorta in età viscontea, nel XIV secolo, poiché esso viene citato in documenti e carte relative al sistema difensivo occidentale del ducato di Milano, ma non rimane memoria di tale costruzione originaria. L’attuale edificio può essere considerato il risultato di ristrutturazioni quasi integrali operate nell’ottocento con aggiunte romaniche. Esse hanno comportato trasformazioni che non hanno riscontro nella tipologia dell’incastellamento in Lombardia, né dal punto di vista stilistico né da quello storico. Un fronte rettilineo - volto a sud-est - è raccordato a due ali ricurve al centro del cui arco si eleva il corpo principale del castello, la cui facciata è completata da due ravvicinate torri cilindriche, con discutibile valenza estetica; unica sua prerogativa l’originalità meglio l’unicità delle soluzioni architettoniche scelte. Interamente dovute alle ristrutturazioni d’età moderna tutte le aperture - archiacute - e gli elementi decorativi. Interessante l’adiacente quartiere, che ha conservato le caratteristiche tipiche del borgo medievale.
La Chiesa parrocchiale di San Michele ha origini millenarie: risale infatti ai tempi dei longobardi, quando viene eretta fuori le mura. Divenuta pericolante, nel 1576 la comunità decide di costruirne una nuova all’interno delle mura. Dell’originale viene conservata la cappella maggiore come chiesa del cimitero. Nel 1844, con la distruzione del vecchio cimitero, scompare completamente. La nuova chiesa parrocchiale di San Michele viene eretta a partire dal 1622; si presenta di buon disegno, alta e spaziosa, in stile classico a croce greca, con una sola navata. I lavori durano dieci anni. Oltre all’altare maggiore, rifatto nel 1744 con pietre dure e preziose, vi sono altri altari, quale quello della Beata Vergine del Rosario, appartenente alla vecchia chiesa e rifatto nel 1667, e quello del suffragio, di finissimo marmo, eretto nel 1781. L’altare in pietra levigata contiene la statua del “Cristo morto”, racchiusa in una bellissima urna di legno e cristallo. Il coro presenta splendidi lavori d’intaglio in noce del XVI secolo.
Nella piazza principale sorge la chiesa di San Rocco e San Sebastiano . Di bella costruzione, a forma rettangolare, viene innalzata nel 1469. Nel 1803 viene sconsacrata ed in seguito riaperta come sede della confraternita del SS. Sacramento. La facciata è in stile romanico con un campanile risalente al 1598. All’interno del castello si trova la chiesa di Santa Maria del Castello, eretta dalla famiglia Strada. Di stile romanico, inizialmente conteneva tre altari: l’altare maggiore, quello di San Giovanni e quello di San Bernardino da Siena. Nel 1575 versa in condizioni molto precarie; quando la famiglia Litta succede agli Strada, nel 1683, la chiesa viene completamente restaurata. Recentemente sono stati ritrovati due affreschi del quattrocento.
Nella periferia di Valle, subito dopo la stazione ferroviaria, si trova il cascinale di Casaletto, dove sorge il santuario della Madonna di Casaletto . Si narra come uno sciagurato eretico, preso dal furore, colpì con un bastone un’immagine, che si trovava in un’edicola di campagna vicino a Moncalvo, raffigurante l’Immacolata. La brutale percossa lasciò un segno indelebile sul dipinto che, miracolosamente scomparso da quel luogo, fu ritrovato a Casaletto di Valle. Ecco perchè in questi luoghi sorge, intorno al 1460, il piccolo santuario, meta di pellegrinaggi. Vicino al santuario vi era il convento dei Padri Domenicani, che custodivano la chiesa. Nel 1683 il piccolo santuario è in ottime condizioni ed ha internamente tre altari. Nel 1749 ne viene tolto uno, quello di San Giacinto. Oggi la chiesa si presenta esternamente in stile romanico, mentre internamente ha un solo altare sopra il quale si trova il dipinto della Madonna Immacolata .
Lasciando Valle alla volta di Cozzo, incontriamo la frazione Bordignana, dove è la chiesa monastica dei santi Pietro e Paolo, che ricorda la presenza di Sant’Eusebio, il vescovo di Vercelli esiliato al tempo delle lotte ariane.
A Valle ogni domenica si tiene un vivace e colorato mercatino, unico in Lomellina nel giorno festivo. Due appuntamenti gastronomici, divenuti ormai parte della tradizione, rivestono particolare importanza: la Sagra del Riso, a settembre, ove è possibile gustare i piatti tipici della cucina lomellina; ad ottobre, invece, viene dedicata una giornata alle specialità derivate del maiale.