L’origine fortificata del paese è provata dal nome stesso del borgo: Castelnovetto si trova là dove un tempo sorgeva l’antico borgo di “Castrum Novetum” o “Novellum”. Distrutto dai milanesi nel XII secolo, quando ancora si chiamava soltanto “Castellum”, viene successivamente riedificato insieme conĂ¹ una rocca che le cronache del tempo indicano poderosa, ma della quale non restano tracce significative: da qui deriva l’aggiunta del termine “novetto”.
La forte rocca, una delle più solide e considerevoli della Lomellina, non gli vale tranquillità, in quanto il paese conosce l’onta della distruzione. Solo nel 1450 ha l’onore di essere eretto in contado a favore dei Rasini di Milano, prìncipi del Sacro Romano Impero, e 35 anni dopo vede sorgere un convento dei Padri Serviti di San Siro. Nel 1527 il duca Borbone, per volontà dell’imperatore Carlo V, dona Castelnovetto ad un capitano spagnolo distintosi nella battaglia di Pavia. Conteso tra il vescovo di Pavia, che ne vuole totale giurisdizione, ed il vescovo di Vercelli, viene assegnato da Gregorio XIII alla diocesi vercellese.
Ma le vicissitudini di Castelnovetto non sono finite; nel 1643 viene saccheggiato, assieme al monastero dei monaci benedettini che ivi sorge, per mano del principe Tommaso di Savoia, che deve fornire vettovaglie alla fortezza assediata di Casale.
Sulle rovine della primitiva rocca, o castello, che scompare dalle cronache nella seconda metà del secolo XIV, verrà nel secolo successivo costruita la Chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie , in stile gotico, che condivide con l’antica costruzione fortificata alcune porzioni di mura (identificabili per il diverso paramento murario), nonché il campanile , edificato presumibilmente sul fusto mozzo di una precedente torre.
Sono inoltre da segnalare:
- il Borgo di Santa Maria delle Grazie (1528);
- la Chiesa di Sant’Antonio (XIV sec.);
- il Palazzo asilo Gambarana (1885);
- il Mulino fratelli Rizzo Viraga (1491);
- la Cascina Gallaratese (1760).
Nella piazza del municipio è stata posizionata una suggestiva fontana con un monumento alla Mondina , personaggio tipico delle nostre campagne nel XX secolo.
Da segnalare il Santuario della Madonnina dei Campi (XIX sec.).
Sono da segnalare due garzaie: la garzaia della Verminesca e la garzaia di Celpenchio.