foto d’archivio, aprile 1984
Il modo migliore per visitare il parco è a piedi o in bicicletta, lungo percorsi di notevole interesse ambientale e naturalistico; ci sono anche alcuni itinerari particolari sia per gli appassionati di canoa, sia per coloro che amano le sgroppate a cavallo. Accanto ai pioppeti, alle risaie e alle marcite che rivelano l’opera dell’uomo, si sviluppa una gran varietà di piante: estesi boschi, resti delle antiche foreste che un tempo ricoprivano tutta la valle padana, e vegetazione acquatica, rigogliosissima in prossimità delle risorgive e delle lanche. Anche la fauna, sia terrestre che ittica, riveste estrema importanza nell’ambiente del parco.
La stagione più adatta per visitare il parco è la primavera, quando le fioriture coprono i boschi o le acque, anche se occorre un po’ di attenzione a non spingersi troppo nei pressi delle garzaie, con il rischio di disturbare la nidificazione degli aironi; oppure l’autunno, quando le lanche ospitano numerose anatre svernanti. L’estate è, purtroppo, anche la stagione delle zanzare e dei numerosi turisti.
foto d’archivio, aprile 1984
Il triangolo del “Siccomario”, tra Ticino e Po, è famoso per la presenza di due boschi magnifici, esemplari di selva planiziaria padana, lasciti di due fratelli pavesi: il Bosco Siro Negri ed il più maestoso Bosco Giuseppe Negri.
L’animale selvatico è riservato per natura, e il parco non è uno zoo. Lungo il Ticino gli animali vivono a migliaia: cinghiali, caprioli, tassi, conigli selvatici, lepri; tra gli uccelli i falchi pescatore, le gallinelle d’acqua, le folaghe, le alzavole, i fischioni, i tuffetti, le varie specie di aironi, le ghiandaie; le sponde del fiume coperte di salici e saliconi ospitano una ricca avifauna acquatica nidificante: salciaiole, usignoli di fiume, tarabusi, cannareccioni; sono frequenti anche i cuculi.
La pesca sul fiume ha sempre costituito attrazione per le popolazioni rivierasche che ancora oggi la praticano con le reti, se pescatori professionisti, e con lenza e bilancia, se dilettanti. Tra i pesci, è possibile trovare trote, anguille, temoli, tinche, cavedani, lasche, storioni, lucci, persici, alborelle e bottine.
Il greto del fiume, prevalentemente ghiaioso, è costituito da materiali provenienti dall’erosione glaciale che la vorticosità delle acque, in occasione delle piene, continua a spostare a valle: si tratta di ciottoli, sabbie, quarziti, minerali vari, tra cui, in piccola quantità, pagliuzze d’oro. Per questa sua caratteristica, tutti gli anni, a fine agosto, si svolge un’originale gara: il campionato italiano dei cercatori d’oro.