Il Bosco Negri si trova al confine della Lomellina, all’interno del Parco del Ticino, alle porte di Pavia; era proprietà di Giuseppe Negri, un grande appassionato di natura, che nel 1968 lo lasciò in eredità al comune di Pavia; tramite una convenzione, l’Amministrazione Comunale del capoluogo pavese ne ha affidato la gestione naturalistica e didattica alla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli). Attualmente il Bosco è vincolato come “Riserva Naturale Orientata”.
Il Bosco, che occupa una superficie di circa 34 ettari, rappresenta un ottimo esempio della vegetazione che ricopriva gran parte della Pianura Padana prima dell’arrivo dei Romani. L’albero simbolo della foresta planiziale è indubbiamente la Quercia farnia, che può raggiungere dimensioni notevoli. Tra gli arbusti sono comuni il Biancospino ed il Ciliegio a grappoli, dalle spettacolari e profumatissime fioriture all’inizio della primavera. Tra le specie erbacee si possono notare le stupende fioriture di Anemone dei boschi e di Mughetto.
Molte sono le specie di animali che hanno qui trovato una vera e propria “isola” di tranquillità. La ricca vegetazione offre infatti rifugio, cibo e la possibilità di riprodursi a specie che non si adatterebbero ad ambienti meno naturali. Gli studi condotti dai ricercatori dell’Università di Pavia hanno permesso di conoscere a fondo la fauna presente in questa riserva naturale.
Gli uccelli sono particolarmente abbondanti, e sono presenti con numerose specie in tutte le stagioni. Sono quattro le specie di picchi nidificanti: il Picchio rosso maggiore, molto comune, ed il Picchio verde; il Torcicollo, che in inverno migra in zone più calde; ed infine il Picchio rosso minore, una vera rarità in Italia. Fra i rapaci notturni è comune l’Allocco, ma il bosco è anche un buon punto di osservazione per i rapaci diurni: d’estate è molto facile osservare le evoluzioni in volo del Lodolaio, che nidifica in vecchi nidi abbandonati di Cornacchia grigia, mentre d’inverno arrivano la Poiana e lo Sparviero. Una curiosità ornitologica è poi la nidificazione del Martin pescatore in pieno bosco; le gallerie-nido vengono scavate nel terriccio trattenuto dalle radici dei grossi alberi abbattuti dal vento.
Fra gli anfibi citiamo la Rana di Lataste, una specie endemica della Pianura Padana che depone le uova nelle pozze ai margini del bosco e nei piccoli stagni appositamente ricostruiti. Anche altri anfibi, come il Tritone punteggiato, il Rospo smeraldino, il Rospo comune, la Rana verde e la Raganella vivono nell’oasi. La comunità dei mammiferi, pur essendo numerosa ed abbondante, non si lascia osservare molto facilmente, per via delle abitudini notturne. Impronte, resti dei pasti, escrementi e tane sono però indizi che un occhio attento riesce a cogliere. L’elenco delle specie sarebbe lungo, ma val la pena di accennare alle ben cinque specie di carnivori che vivono nel bosco: Volpe, Tasso, Donnola, Puzzola e Faina, oltre al Ghiro ed al Moscardino, alla rara Arvicola rossastra e alle diverse specie di Pipistrelli.
Il Bosco Negri è aperto tutto l’anno, nei giorni di sabato, domenica e festivi; l'orario è dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Le visite delle scolaresche e dei gruppi devono essere prenotate al numero 0382.569.402. Nei mesi invernali, a causa delle condizioni atmosferiche, il Bosco può rimanere chiuso.
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