È uno degli ormai rari esempi di vegetazione forestale della Pianura Padana, oggi tutelato come “Riserva Naturale Integrale”.
Qui sopravvivono le specie arboree (Quercia farnia, Ontano, Carpino) che non sono state soppiantate dalla pioppicoltura. Alcuni venerandi esemplari s’innalzano per decine di metri in cerca di luce, mentre altri alberi che ne sopportano meglio la mancanza fanno da corteggio ai loro piedi: è il caso dell’Acero campestre, del Tiglio, del Melo e del Ciliegio selvatico.
Nella querceta, cioè nell’ambito privilegiato della Quercia farnia (Quercus robur) si affolla spesso uno strato di arbusti o piccoli alberi quali il Nocciolo, il Biancospino, il Corniolo, il Sanguinello, il Ligustro e la consueta matassa di rovi, oltre alle liane (edera, clematide, lonicera) che pendonoo a festone da un albero all'altro.
Fra i tanti fiori che allignano in questi ambienti si segnalano il Sigillo di Salomone (Polygonatum multiflorum), l’Anemone di bosco (Anemone nemorosa), il Mughetto (Convallaria majalis), l’Asparago selvatico (Asparagus tenuiflious).