La tradizione vuole che nelle campagne che circondavano questo centro lomellino, nel 101 a.C.,
i Romani vincessero i Cimbri, un’antica popolazione di origine germanica.
Gli storici romani ricordano questo avvenimento come la Battaglia dei Campi Raudii
e chiamano Retovium, o Raudovium, il centro abitato vicino cui fu combattuta; questo luogo si identifica
proprio con Robbio.
Antichissima, forse di origini preromane, Robbio pare sia stata fondata dai Galli Libui ivi stanziati, come testimonia il nome, incerto tra “Retovium”, “Rodobium“ o “Forum Lebuorum”. Infatti, si ritiene fosse usanza dei romani imporre ai luoghi conquistati un nome derivato dai popoli che precedentemente li avevano posseduti. Ritroviamo “Rodovium“ nelle parole di Plinio nella sua “Storia Naturale”, dove si sofferma a lodare i tessuti di questo paese classificandoli come quelli che occupano il secondo posto in Europa.
Nei secoli XII e XIII si svolgono sanguinose contese tra Vercellesi, Novaresi e Milanesi proprio sul territorio di questo borgo che, in quel periodo, è già dotato di una fortezza. Pare accertato che la costruzione del castello risalga al secolo IX, al tempo delle incursioni degli Unni, quando il conte Ottavio da Robbio ottiene la concessione da Berengario I di erigere una rocca di difesa.
Un atto notarile di Gian Galeazzo Visconti, datato 1432, fa risalire il primo proprietario “ufficiale” del castello al nobile milanese Antonio de Porro. Uno dei discendenti di tale famiglia vendette i beni ai fratelli Ludovico, Lancillotto e Galeazzo Crotti di Milano, ai quali rimasero dal 1432 al 1654.
Spentosi il casato, subentrò per acquisto l’arciprete di S. Maria della Scala di Milano, Don Alessandro Trotti. Nel 1721 i possedimenti passarono ai Belcredi, quindi agli Orsini ed altri Nel 1821 il castello, con le relative terre, fu acquistato dalla famiglia Boschi.
E’ nato a Robbio il famoso centravanti Silvio Piola, campione mondiale con la nazionale nel 1938.
Il Castello , detto tuttora dell’“arca”, sorge su uno spalto naturale del terreno; costituisce uno dei luoghi più interessanti di Robbio e si tratta di un esempio unico in Lomellina. Robbio conserva, insieme al castello e alle chiese romaniche, un intero quartiere di aspetto tipicamente medievale, frutto di una serie di rifacimenti operati nei primi decenni del secolo XX. L’insieme delle costruzioni, peraltro gradevole e di notevole fascino, rappresenta un esempio del gusto in voga negli anni Venti-Trenta per il Medioevo, architettonicamente trasposto anche su edifici niente affatto antichi. Il castello, a impianto quadrangolare aperto sul lato occidentale, circondato da fossato, già più volte rimaneggiato tra basso Medioevo e Rinascimento, ha conservato intatta qualche porzione del paramento murario esterno (si riconosce, in qualche punto, la merlatura, tamponata), mentre interamente ricostruita è la snella e alta torre, con apparato a sporgere sommitale. Intatto anche l’ingresso, sopra al quale sono visibili le tracce di un antico ponte levatoio. Nel centro storico della cittadina sono riconoscibili altri resti, anche rilevanti, di costruzioni fortificate di varie epoche.
Robbio, oltre al suo castello, vanta antiche chiese ricche di preziose opere d’arte. Di grande interesse la chiesa romanica di San Pietro ( - XIII sec.), con preziosi affreschi cinquecenteschi attribuiti a Tommasino da Mortara.
D’epoca quattrocentesca è la chiesa di San Michele , con una tipica facciata tardo-gotica decorata in cotto; più antica è San Valeriano (V-VI sec.), ampliata e ricostruita dai monaci cluniacensi alla fine del secolo XI: dedicata inizialmente a Sant’Andrea, viene intitolata a San Valeriano quando, nel 1236, vi viene trasferito il suo corpo. Ora si presenta con la facciata ed il corpo, ornato da elementi romanici, staccati dall’abside maggiore per il crollo di parte della costruzione.
Ricordiamo infine la settecentesca chiesa parrocchiale di Santo Stefano , che sorge sulla piazza detta “dl’urmon” per la presenza, fino al 1985, di un grande olmo, piantato ancora prima della costruzione della chiesa e rimasto per anni simbolo e memoria storica della comunità robbiese; la chiesa conserva artistico coro intagliato ed una tavola del mortarese Lanino, avente per motivo l’incoronazione.
Come si è detto sopra, nel 1985, a malincuore, si dovette abbattere un vecchio olmo del 1700 piantato davanti alla Chiesa Parrocchiale di Robbio. L’olmo era diventato il simbolo della cittadina lomellina e da allora, come a rendergli omaggio, si è deciso di istituire una manifestazione cittadina, il “Palio dl’urmon”, che in vernacolo locale significa appunto olmo. Nella prima domenica di settembre, in concomitanza con la festa patronale, si tiene la sfilata delle contrade, a cui fa seguito una settimana di giochi a punteggio.
Cuore della manifestazione, che vede ogni anno migliaia di spettatori, è la corsa delle carriole, che si tiene la domenica successiva; l’ordine di partenza viene stabilita in base al punteggio effettuato nei giochi infrasettimanali. Ogni concorrente deve trasportare, lungo un percorso di un chilometro, un sacco da un quintale.