I primi documenti in cui viene citato il nome di Parona risalgono al X secolo. Vi sono in particolare due documenti di quell’epoca che riguardano i nomi di luoghi di questa regione nei quali vengono riportati “Parjona” e “Pairona”.
Furono i coloni romani ad abitare per primi il territorio di Parona, nel primo secolo dopo Cristo. Sono numerosi, infatti, i reperti archeologici rinvenuti in alcune necropoli della zona risalenti all’epoca pre-cristiana. Ma già l’uomo di Neanderthal aveva cacciato nei boschi che circondavano Parona, come dimostra l’importante ritrovamento di una punta di freccia in selce.
Durante la prima metà del 1200 fu in possesso dei Canonici della cattedrale di Pavia. Il territorio, assai ricco di selvaggina, rimase una meta privilegiata per le battute di caccia anche durante il periodo feudale, quando questa località dell’alta Lomellina venne definitivamente designata con il nome Parona, a partire dal XIII secolo.
In quell’epoca passò in feudo ai Tornielli, signori della zona, e, da ultimo, nel 1651, alla famiglia Archinto, di Mìlano.
Dopo aver consolidato la sua vocazione agricola, nel XIX secolo il paese ha vissuto una profonda trasformazione sociale ed economica, insieme ad uno sviluppo edilizio ed industriale.
Degna di nota è la Chiesa parrocchiale , dedicata a San Pietro Apostolo, ricca di pregevoli affreschi. Nell’altare della Madonna, entro una bella urna di legno dorato, si venera un Bambino Gesù di cera del 1700, che è stato posto nella Basilica della Natività di Betlemme e deposto nella notte di Natale, nel luogo stesso dove i pastori adorarono il celeste infante. La chiesa conserva inoltre la maestosa tela ”Tibi dabo claves“ , del pittore paronese Lorenzo Toma; dello stesso autore le quattordici tele della Via Crucis, lungo la navata centrale.
Caratteristica anche la Chiesa di San Siro, da anni non più utilizzata per le funzioni religiose, il cui campanile è considerato simbolo di Parona, essendo stato scelto come emblema raffigurato sulle confezioni delle “Offelle”. Purtroppo, per motivi di sicurezza, nel 2003 è stata sostituita la cuspide “originaria” della torre campanaria.
A Parona esisteva anche un Castello, in cui dimorarono alcune famiglie feudatarie, di cui però rimane ben poco.
Tra le opere di rilievo, in primo piano si inserisce Piazza Nuova ; inaugurata nel 1989, ha ridato un nuovo volto al centro del paese. Così come è stato per la Chiesa di San Siro, restaurata esternamente nel 2021, e piazza Signorelli, completamente rinnovata nel 2024 .
Può essere interessante una visita nella parte orientale del paese, ove si trovano le tracce del mondo rurale paronese, ad iniziare dal mulino Santo Spirito, per poi proseguire con le vicine cascine ancora in funzione: la Cascina Castello o “Cascinino” e la Cascina Scocchellina che prende il nome dai ritrovamenti archeologici, “cocci”, nella zona circostante. Vi è poi la Cascina Scoglio, che racchiude all’interno numerosi e suggestivi gruppi marmorei ispirati a scene di mitologia agreste, della fine anni venti, nonché affreschi raffiguranti le quattro stagioni. Lungo la statale per Vigevano, si trova la Cascina Naìna, in cui si notano, oltre alle decorazioni sugli edifici, i comignoli, riproducenti in modo molto fedele quelli di piazza Ducale di Vigevano.
Può essere interessante una visita nella parte orientale del paese, ove si trovano le tracce del mondo rurale paronese, ad iniziare dal mulino Santo Spirito, per poi proseguire con le vicine cascine ancora in funzione: la Cascina Castello o “Cascinino” e la Cascina Scocchellina che prende il nome dai ritrovamenti archeologici, “cocci”, nella zona circostante. Vi è poi la Cascina Scoglio, che racchiude all’interno numerosi e suggestivi gruppi marmorei ispirati a scene di mitologia agreste, della fine anni venti, nonché affreschi raffiguranti le quattro stagioni. Lungo la statale per Vigevano, si trova la Cascina Naìna, in cui si notano, oltre alle decorazioni sugli edifici, i comignoli, riproducenti in modo molto fedele quelli di piazza Ducale di Vigevano.
Di notevole interesse, nella zona a est del paese, il Bosco Acqualunga, un alneto (bosco di ontano nero) allagato, uno dei rari esempi ancora presenti il Lomellina.
Nella campagna attorno a Parona si snoda la “Ciclabile Tommaso”, istituita nel 2013 dalla Pro Loco locale per ricordare un giovane volontaro paronese prematuramente scomparso. Per saperne di più: www.parona-lomellina.it/html/ciclabile_tommaso.htm
I golosi e i buongustai che amano definirsi tali non possono non conoscere il Dolce vanto della Lomellina: l’Offella di Parona.
Si tratta di un biscotto di antica tradizione, preparato con ingredienti semplici, sapientemente dosati e miscelati tra loro, quali: burro, farina, olio, uova e zucchero.
La festa più importante è senza dubbio la Sagra dell’Offella, che si tiene nel primo fine settimana di ottobre. Negli ultimi anni si sono aggiunte altre manifestazioni, tra le quali segnaliamo: