L’origine del nome viene fatta risalire da alcuni al termine latino “landa”. Questa tesi sarebbe confermata dalla particolare natura incolta del terreno circostante il paese, frequentemente soggetto alle inondazioni. Secondo altri, invece, risalirebbe al termine “langa”, lucertolone verde molto comune in Lomellina.
Il paese fu la culla di uno dei più importanti casati della regione: i Langosco, discendenti di quei conti Palatini che dall’originaria Lomello si erano dispersi in vari borghi della Lomellina, dando origine a nuovi casati che prendevano il nome dal luogo di residenza.
Le prime notizie storiche del borgo risalgono al 1153, anno in cui Federico Barbarossa, in un diploma, cita Langosco come proprietà dei canonici della Chiesa vercellese. Nel 1174 diventa feudo di Rufino, capostipite della famiglia dei Conti Langosco, discendenti dei Conti Palatini di Lomello.
La località fu funestata da scorrerie e lotte feudali durante i secoli XIII e XIV. Guglielmo di Monferrato espugnò la rocca alla fine del XIII secolo e si battè con le milizie pavesi e milanesl nei pressi di Lomello.
La primitiva fortezza viene abbattuta dai Beccaria, famiglia molto potente in tutta la Lomellina, accanita rivale dei Langosco. Non rimangono tracce della fortezza, completamente distrutta nel XV secolo da uno straripamento del fiume Sesia. Il feudo nel 1421 viene dato a Francesco Bussone, detto il Carmagnola; solo nel 1467 torna ai Conti Langosco. Il borgo è teatro di continui scontri: nel 1635 viene assediato dal maresciallo francese De Crequì; nel 1659 viene saccheggiato e bruciato dal duca di Noailles.
Nel 1798 vi furono bloccate dalla piena del Sesia truppe austro-russe in lotta con la Francia.
Dal punto di vista artistico, sono da segnalare il palazzo comunale, edificato nel 1775, e la Chiesa parrocchiale di San Martino. Questa, costruita tra il 1815 e il 1828 su disegno dell’architetto Giovanni Antonio Vigna di Casale, è in stile neoclassico ad una navata.
Oggi non rimane nulla delle antiche fortificazioni; la tradizione popolare attribuisce il compito di rappresentare la sopravvivenza del castello a una settecentesca torre d’abitazione, inserita in un complesso di altri edifici abitativi e situata nel settore nord-occidentale del paese.
A Langosco esiste ed è ancora operativa un’antica cascina lomellina: Cascina Isola. Fu fondata nel 1695 e, per tanti secoli, rappresentò un esempio in cui le diverse attività della campagna si integravano perfettamente tra loro. Infatti, in questo luogo l’agricoltura, basata soprattutto sulla coltivazione del riso e di altri cereali tipici e l’allevamento del bestiame e degli animali da cortile procedevano secondo modalità di equilibrio e compensazione vicendevole.
Così accade che, ancora oggi, i proprietari di Cascina Isola abbiano scelto di continuare nella scia della tradizione e dell’esperienza di chi ama e rispetta la campagna lomellina. Custodiscono questo luogo secondo il suo aspetto antico e originale e si dedicano alle produzioni tipiche del territorio, secondo modalità tradizionali risalenti addirittura al XVII secolo.
Sulla strada Langosco-Cozzo, a destra dopo il paese, merita attenzione la pieve tardo-romanica di San Bernardo da Mentone ; un’iscrizione sulla facciata indica il 1537 come anno di edificazione. Restaurata nel 1861, la cappella contiene notevoli affreschi di Bernardino Lanino.
Dal punto di vista ambientale è meritevole di segnalazione la garzaia di Cascina Isola.
Due sono le manifestazioni principali che si svolgono in paese: la Sagra del “Buongustaio” a luglio e il Ferragosto langoschese nella settimana di ferragosto.