Tra la cascina Olai e Ceretto si trovano alcuni terreni su cui doveva sorgere, secondo il Pianzola ed il Pollini, un monastero dedicato al Santo Sepolcro; nel sottosuolo, secondo quest’ultimo, ci potrebbero essere fondamenta di caseggiati, di sepolcri e di una vasta chiesa con campanile.
Lo storico Pezza è più esauriente sull’argomento, avendo compiuto uno studio particolare su una importante realtà del passato: la strada Francisca Ceretto è interessata dal passaggio della Via Francigena. Il Pezza nomina in queste terre un ospedale e non un monastero; gli “hospitales”, dislocati lungo il percorso delle strade romee offrono rifugio ai pellegrini, e sono dotati di particolari rendite patrimoniali: di certo anche quello del Santo Sepolcro ha questa funzione. Potrebbe essere stato fondato nei secoli XI o XII, dopo la prima crociata in Terrasanta. Se ne parla in un atto di permuta di alcuni beni in paese e fuori, rogato con l’Abbazia Santa Croce di Mortara e controfirmato dai vescovi di Pavia, Bergamo, Como, Torino, Novara e Vercelli. Un tratto di massicciata con ciottoli, beole e lastre è stato trovato nel 1905, per testimonianza fatta al Pezza da Antonio Provera di Ceretto.
È un piccolo borgo rurale, ricordato nelle antiche cronache con il nome di «Canziano», forse perché in possesso del Canonici regolari di Mortara, che vi stabilirono un loro Priorato. Questo territorio, già concesso in feudo dal Re di Spagna ai nobili Giorgi, fu poi trasmesso agli Orsini di Roma (1647), che ne vennero nominati Marchesi. Il castello, demolito quasi totalmente in seguito ad eventi bellici, non venne più ricostruito. Successivamente il paese mutò il proprio nome in «Cerretum», forse per l’esistenza di fitti boschi viciniori.
La Chiesa parrocchiale è dedicata a San Pietro apostolo.
Da segnalare, il primo fine settimana di settembre, la Sagra dell’Anatra.