Questa riserva naturale deve la sua importanza alla compresenza di due fattori; costituisce, infatti, una delle pochissime zone forestali residue della Lomellina (se si esclude naturalmente il Parco del Ticino), e inoltre il bosco occupa un dosso sabbioso di origine eolica. Si tratta di vere e proprie dune di sabbia che si elevano a pochi metri (3-4) sul livello della campagna circostante.
Nella fascia di rispetto si trovano prevalentemente seminativi, come il mais, il frumento e l’erba medica, mentre il bosco è occupato in parte da giovani robinie affiancate da specie arbustive, quali il rovo, il sambuco, il nocciolo e il biancospino. Interessante è la presenza della farnia con esemplari di 20 metri di altezza, la cui esistenza è però minacciata dall’attacco di parassiti che sono un segnale del grave stato di compromissione del bosco.
In generale la limitatezza che qui si riscontra nelle specie vegetative, riflette la povertà floristica tipica dei boschi xerofili su dosso e influenza negativamente anche la presenza faunistica, soprattutto dei volatili. Nonostante tutto nel Boschetto trovano fissa dimora i colombacci, la tortora, l’usignolo di fiume, la capinera, il codibugnolo, le cince, oltre alle specie più comuni come i fagiani, gli storni e le cornacchie grigie. Unico rapace è l’allocco, mentre tra i picchi si trova soltanto il picchio rosso maggiore. Infine sono presenti numerosi conigli selvatici, specie tipica di questi ambienti sabbiosi dove possono costruire le loro tane sotteranee.