Frate Matteo nacque a Mantova nel 1420 e indossò l’abito Domenicano intorno al 1440, quando entrò a 20 anni nel convento della nativa Mantova. Il culmine della sua vita spirituale lo raggiunse proprio a Vigevano dove ancora in vita gli furono attribuite miracolose conversioni e guarigioni. Visse e predicò nel Convento di San Pietro Martire, dove morì il 5 ottobre 1470.
I vigevanesi (da lui considerati come la “sua gente”) sono da sempre molto legati al Beato Matteo a causa degli innumerevoli miracoli compiuti a loro favore. Nel 1482 Papa Sisto IV permise la traslazione del suo corpo e la commemorazione nei divini Uffici. Benedetto XIV nel 1742 concedeva all’ordine dei Domenicani l’ufficio e la messa del Beato. Nel 1518, con pubblico decreto, la città di Vigevano lo elesse a suo Protettore e, nel 1645, il suo corpo venne collocato in un’arca di ebano e depositato nello scurolo appena costruito sotto l’altare maggiore della Chiesa di San Pietro Martire di Vigevano, dove è ancora venerato come protettore. Si rese celebre per la sua fervente predicazione, il cui tema centrale era la Passione di Gesù. La sua voce appassionata risuonò in Lombardia, Toscana, Liguria e Veneto, ottenendo innumerevoli conversioni.