Ambrogio Teseo Albonese (1469-1539?), fu un insigne poliglotta. Risulta da documenti che conoscesse diciotto lingue. Fu Canonico regolare della basilica mortariense di S. Croce e lettore di lingue orientali all’Università di Bologna. Godette dell’amicizia di Leone X e scrisse una “Introduzione alle lingue caldaica, armena e siriaca” che pare non abbia avuto precedenti. Studiò una quarantina di alfabeti diversi, facendo raffronti ed indagini filologiche assai singolari e perspicaci per i tempi in cui visse.
L’eminente lomellino (autore tra l’altro di una drammatica cronaca riguardante il sacco di Pavia del 1527) lasciò un codice manoscritto contenente il Vangelo in lingua araba (“Vangelia Arabica”) e fece stampare una grammatica in 13 lingue. Il primo libro stampato si conserva nella biblioteca dell’Università di Pavia. Egli morì a Pavia, dove fu sepolto nella basilica di S. Pietro in Ciel d’oro.