L’importanza del Cairo Vecchio (“Cajri Veteri Ixolaria”) è documentata dalle copiose suppellettili funebri, utensili, ornamenti ed armi ritrovati in tombe gallo-romane scoperte nei pressi. Agli albori del Cristianesimo nasce la “Plebe Cairi” attorno alla prima basilica Cristiana, sorta su un tempio pagano dedicato alla dea Cibele.
Della primitiva basilica cristiana, costruita dopo gli editti di Costantino del 312-313 sono state riscoperte le fondamenta. Accanto alla piccola basilica si innalzava il battistero, a base quadrata, con volta bassa, dove veniva celebrato il battesimo per immersione. La pianta quadrata è l’unica in Lomellina, perchè i battisteri di Lomello e Velezzo hanno rispettivamente pianta ottagonale e circolare. Questi primi edifici sacri furono matrici di altre successive costruzioni di cui però non si hanno resti a causa delle ricorrenti inondazioni del Po e del Sesia, che le hanno cancellate.
Nell’anno 800 Cairo, Pieve e quasi tutta la Lomellina passano, per ordine di Carlo Magno, sotto il dominio dei Conti Palatini di Lomello. Nel 1154 Federico di Svevia, detto il Barbarossa, sceso in Italia per rivendicare i suoi diritti sulla penisola, attraversando la Lomellina per assediare Tortona, mette a ferro e fuoco la corte del Cairo distruggendo il castello; proprio queste sono le prime notizie della fortezza. Nel 1404 Facino Cane, condottiero al soldo dei Visconti, saccheggia gli abitati del Cairo e di Pieve del Cairo e ne abbatte nuovamente le fortificazioni. La rocca viene ricostruita e fin da questa epoca prendono il via rimaneggiamenti e trasformazioni. Il borgo passa nel 1451 ai Beccaria, e, nel 1467, Federico III dà in feudo Cairo e Pieve del Cairo ai nobili Isimbardi di Milano (creati marchesi nel 1610). Tra i secoli XVII e XVIII il castello acquisisce il suo aspetto definitivo e il borgo subisce gravi distruzioni sia da parte di truppe che si accampano, sia per le inondazioni del Po (1755 e 1790).
La cittadina ha la sua gloria nel 1512, quando i suoi abitanti liberano il cardinale Giovanni de’ Medici, legato pontificio di Giulio II presso l’esercito della Lega Santa, mentre, catturato dai Francesi nella battaglia di Ravenna contro le truppe papali ed “ospite” nel castello di Pieve del Cairo, viene scortato oltralpe. Questo episodio non viene dimenticato dal Cardinale che, salito sul soglio pontificio col nome di Leone X, ringrazia il popolo pievese con un dono: con una bolla del 19 settembre 1516 concede ai pievesi due Giubilei annui, uno per la prima domenica di giugno, e l’altro per la festa della natività della Madonna (8 Settembre), cui è dedicata la chiesa del paese.
Imponente si erge l’Arco trionfale , costruito nel 1599 dal marchese Isimbardi in onore del passaggio di Margherita d’Austria, in viaggio verso la Spagna per sposare il re Filippo III.
Il Castello , costruito dai Beccaria nel XII secolo, è uno dei più ampi della provincia di Pavia e la sua pianta sembra voler realizzare una sorta di compromesso tra i progetti più antichi di castello con torre alta, unica, centrale, e quelli più tardi con torri angolari. A seguito di radicali trasformazioni ed ampliamenti apportati dai Beccaria e dagli Isimbardi, delle primitive strutture della rocca rimangono soltanto la torre angolare di sud-ovest, una torre mozza a nord-ovest e la torre alta, non più centrale, ma posta ad est. L’ala superstite del fortilizio originario, quella con mattoni a vista, si sviluppa nelle immediate vicinanze della grande torre; il restante tratto che la collega alla torre angolare di sud-ovest è stato interamente ricostruito nel secolo XVIII. L’ingresso si apre in un corpo avanzato in forma di rivellino (che conserva, ben visibili, le tracce del ponte levatoio e della passerella pedonale), sovrastato da due altane sovrapposte, ciascuna delle quali a tre fornici. Questa caratteristica, unica nella tipologia dei castelli della Lomellina, probabilmente aggiunta nel corso dei restauri eseguiti nel secolo XVIII, è ripetuta nelle due torri angolari sul lato meridionale (quello principale). Il lato settentrionale, con le sue due torri, è quello che ha maggiormente conservato i caratteri grevi e austeri del fortilizio medievale. Di grande eleganza la corte nobile, con alti archi a tutto sesto, di gusto vagamente barocco. Da rilevare al pianterreno un magnifico salone di stile neoclassico. Al centro del cortile vi è una bella fontana barocca che raffigura il dio Nettuno.
L’attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria della Consolazione viene costruita nel 1518, dopo la terribile inondazione che ha distrutto quasi interamente il paese, fatta eccezione per il castello ed il campanile. La chiesa, a tre navate senza transetti, ha una profonda abside. I 10 altari laterali non sono cinti da balaustre e si differenziano per questo particolare dall’altare maggiore. Di linee settecentesche è la sagrestia nuova. In essa troviamo una tela di notevoli dimensioni in cui è raffigurato Leone X mentre esibisce la bolla dei giubileo perpetuo. Il campanile, in forma di torrazzo quadrato, un tempo separato dalla chiesa, attualmente ne è incorporato per due lati.
Degna di nota è anche la vicina chiesa di San Giovanni Battista .
Il Comune comprende le frazioni di:
Sono due gli eventi principali che si tengono a Pieve del Cairo: il Giubileo perpetuo che si tiene a giugno e la Festa Patronale che si tiene a settembre.