Il Castello Il Castello
Il Castello - 22/10/2022

Gambarana

SCHEDA
In dialetto: Gambaränä
Abitanti: Gambaranesi
Superficie: 13,00 km2
Altitudine: 83 mt. s.l.m.
Diocesi: Vigevano

Cenni storici

L’origine del nome

Il nome di questo paese deriva dalla presenza di un gambero e di una rana (in ripartizioni troncate di rosso e azzurro) sullo stemma dei Langosco, ramo dei conti palatini di Lomello, divenuti poi conti di Gambarana.

Le origini di questo paesino si perdono nel medioevo, al tempo in cui i Conti Palatini di Lomello iniziarono a diffondersi nel Comitato, ergendo rocche e costituendo feudi. Un ramo della famiglia ottenne dall’Imperatore Federico Barbarossa nel 1164 il feudo di Gambarana e Sparvara, prendendo il nome dal primo borgo. I Gambarana furono iscritti per secoli alla nobiltà pavese.

Sparvara era un antichissimo villaggio, vicino a Pieve del Cairo, prossimo al grande fiume che lo travolse nel basso medioevo: era sede di una pieve collegiata intitolata a Santa Maria Assunta, che fu assegnata nel 1198 da papa Innocenzo III alla diocesi di Tortona, di cui segnava l’estremo limite. Era un borgo molto importante perché rappresentava un luogo di pedaggio per le imbarcazioni che trafficavano merci tra la pianura Padana e l’Adriatico: fino all’età napoleonica infatti, le principali vie di comunicazione e di trasporto delle merci era rappresentato dalle vie fluviali. Sparvara si trovava alla confluenza del Po con l’Agogna e il Tanaro navigabili con chiatte per tutto il medioevo. Il borgo perse importanza a causa delle continue alluvioni del grande fiume, e venne inghiottito dalle acque nel 1716. Gli abitanti si trasferirono quindi più sulla costa, in una località dal nome assai emblematico, Cambiò, che si ritrovò sulla riva Lomellina, mentre la frazione Alluvione di Cambiò, su quella alessandrina, si separò nel sec. XVIII e divenne comune autonomo nel 1801. Una rovinosa piena nel 1890 travolse molte case del paese, che si trovò ad essere un’isola in mezzo al Po; nel 1892 la corrosione del fiume fece crollare le ultime case e anche la vecchia chiesa parrocchiale. La nuova chiesa fu presto riedificata in luogo più sicuro insieme ad alcune case a formare l’odierno abitato.

Gambarana invece rimase salda sulla costa con il suo bel castello, ancora esistente, e le mura che si scorgono appena tra le vecchie case del borgo, accanto alla chiesa parrocchiale.

Il borgo rimase ai conti fino alla conquista di Facino Cane nel 1412. Solo nel 1451 il feudo vense loro restituito.

Le origini della chiesa di Gambarana sono incerte: nel registro delle decime della diocesi di Pavia (1322-1323) si nominano due chiese intitolate a Santa Maria a Gambarana, di cui una è detta “vecchia”, forse perché fuori le mura e vicina al fiume. Quella “nuova” dovette essere stata eretta insieme al castello e alle mura. Nella visita pastorale del 1460 non si nominano più le due chiese di Santa Maria, ma ne compare una con il titolo di San Pietro, come sede della parrocchia. Non sappiamo se si tratti della stessa chiesa citata da antiche fonti (anche con il titolo di san Paolo) appartenente al monastero di San Colombano di Bobbio, che sorgeva da queste parti e che rientrava tra le antichissime chiese, grange e priorati fondati nell’alto medioevo nelle zone di influenza bobbiesi e di passaggio dell’abate irlandese. Già nel 1565 compare come titolare della chiesa parrocchiale San Biagio vescovo insieme a San Pietro apostolo.

Il casato diede influenti uomini d’arme e un giurista, Marcantonio, autore di alcuni trattati eruditi.

I monumenti e le opere d’arte

Il Castello
Il Castello - 22/10/2022

Al centro del paese si trova il Castello , in apparenza una casa-forte, edificio in mattoni a forma di parallelepipedo, privo di cortile interno, con struttura assai semplice, senza particolari motivi decorativi. Nella parete a nord spicca una semitorre cilindrica, in cui vi erano sistemati i servizi; le mura, scarpate alla base, mostrano alla sommità tracce di merlatura tamponata. Il castello ha due ingressi, ad est e ad ovest, sopra uno dei quali era visibile, fino a poco tempo fa, lo stemma dei conti di Gambarana. Abitazione privata, è uno dei monumenti meglio conservati della zona.

La Chiesa parrocchiale di San Pietro
La Chiesa parrocchiale - 22/10/2022

La Chiesa parrocchiale è dedicata ai Santi Pietro e Biagio. Fu eretta nel XVII sec. e ampliata e decorata nel successivo, con il massiccio campanile, completato su base più antica, e coronato da un cupolino poco slanciato. La moderna facciata in mattoni nasconde l’interno della chiesa di gusto tardo barocco, ampio, luminoso ed elegante. Essa è decorata da tre alti fornici, che inquadrano un portale di gusto classico e due nicchie con le statue di san Pietro e di San Biagio. La chiesa è dotata di un pregevole altare maggiore in marmi policromi con analoga balaustrata del tardo seicento.

Del XVII sec. è anche la pregevole cappella laterale intitolata all’Assunzione, con pregevoli stucchi tardo seicenteschi, e sull’altare marmoreo una bella tela di scuola pavese raffigurante la Vergine Assunta con alcuni Apostoli. Dalla parte opposta, un altare marmoreo ottocentesco, di gusto neo-classico contiene una bella statua settecentesca lignea della Madonna del Rosario. In coro sono stalli lignei del XVIII sec.; settecenteschi sono gli armadi della sacrestia, purtroppo privati da ignoti degli sportelli baroccamente sagomati. Sopra la cantoria è l’organo ottocentesco, non funzionante.

Degna di nota anche la Chiesa di San Rocco (XIV-XVI sec.); si trova alla periferia del paese, ed è oggetto ancora oggi di molta devozione; fu eretta, secondo la tradizione, nel luogo ove passò il Santo pellegrino, guarendo molti appestati.

Nei dintorni

Il Comune comprende le frazioni di:

  • Cambiò; la chiesa parrocchiale si presenta ad una sola navata di stile classico: la bella facciata richiama nel timpano il migliore barocco, e si affaccia su un giardino alberato. Accanto sorgono il campanile e la dignitosa casa parrocchiale.
  • San Martino la Mandria; in un contesto naturale suggestivo, di fronte a un antico mulino, sorge l’antica chiesa omonima, menzionata in una carta del 1089. Fu sede fin dal 1259 di cura d’anime fino al 1986, quando la parrocchia fu soppressa e il territorio, ormai spopolato, assegnato alla vicina parrocchia di Gambarana. La chiesa fu restaurata alla fine dell’ottocento, quando fu prolungata aggiungendovi la bella facciata di gusto classico, fu eretta la volta interna, affrescata e dotata di un altare maggiore marmoreo. Vari furti sacrileghi l’hanno spogliata di arredi e suppellettili: nel coro è un affresco settecentesco raffigurante la Vergine con il Bambino. Accanto sorge il bel campanile settecentesco, di eleganti forme barocche, con le sue tre campane mute.

Gli eventi e le manifestazioni

La Sagra di San Rocco, che si tiene ad agosto, ha origini remote, ed è nata da un ex voto al Santo, che, secondo la tradizione, ha aiutato la popolazione a superare le nefaste conseguenze di un’epidemia di peste. La vigilia di Natale si tiene il Presepe Vivente, tradizionale e suggestiva rappresentazione della natività per le vie del paese.