Il Castello Isimbardi Il Castello Isimbardi
Il Castello Isimbardi - 21/08/2022

Castello d’Agogna

SCHEDA
In dialetto: Castè d’Agognä
Abitanti: Castellanesi
Superficie: 10,62 km2
Altitudine: 106 mt. s.l.m.
Diocesi: Vigevano

Cenni storici

Il castello Isimbardi
Il Castello Isimbardi - 21/08/2022

In epoche passate, l’Agogna ha sempre costituito una difesa sicura: infatti le fonti, seppure frammentarie ed incerte, identificano il primo insediamento con il presidio delle legioni di Cesare in marcia verso la Gallia. La presenza di Castello d’Agogna è documentata già in epoca medioevale con il nome di “Castrum ad Aconiam”.

Il borgo ebbe una parte marginale nelle vicende storiche della regione; numerose ne furono le infeudazioni: appartenuta ai Langosco, ramo dei Conti Palatini di Lomello, passò poi ai Della Torre, nobile famiglia milanese, che vi costruì nel 1200 il castello, come residenza di campagna; successivamente passò di proprietà a varie famiglie, e la sua storia rispecchiò gli eventi di tutta la Lomellina.

Nel 1217, sotto Federico II, il castello diventò beneficio del convento di Santa Croce di Mortara, i cui frati intraprensero alcune opere di bonifica rendendo i terreni più fertili. Le origini della cura d’anime nell’abitato sorto nei pressi del castello risalgono proprio alla presenza dei Mortariensi. A loro si deve la fondazione della prima chiesa intitolata alla Natività di Maria Vergine, da cui ha avuto origine l’odierna parrocchiale. Fu in origine, molto probabilmente. un priorato dipendente da Mortara. I canonici Mortariensi esercitarono la cura d’anime attraverso sacerdoti curati fino all’anno 1597, quando fu istituita la parrocchia con il titolo di rettoria.

Alla fine del XIV secolo il paese divenne feudo dei Porro di Pollenzo, una casata genovese di cui resta traccia del nome in una bella cascina posta ad ovest del centro abitato. In seguito, il piccolo centro lomellino passò attraverso numerose signorie, fino al sec. XVIII, quando divenne proprietà degli Isimbardi, quindi dei Gregotti. Ora è sede di una fondazione.

I monumenti e le opere d’arte

La Chiesa parrocchiale
La Chiesa parrocchiale - 21/08/2022

Nella parte storica del paese è tuttora visibile il Castello , da cui il paese ha preso il nome, perfettamente conservato ed interamente abitato. Vi si accede dal lato sud-occidentale attraverso una rampa in muratura posta in corrispondenza dell’antico ponte levatoio, passando sotto un curioso edificio con finestre bifore e trifore. Il complesso fortificato, osservabile interamente nonostante il degrado di alcune parti e le ristrutturazioni subite in altre, si presenta a pianta rettangolare con torrioni rettangolari, con fossato perimetrale, basi scarpate, mura merlate (ora tamponate e mascherate da finestre inserite negli spazi intermerlari) e finestre centinate. L’edificio fu probabilmente eretto a cavallo tra i secoli XIII e XIV quale avamposto contro i tentativi di conquista della Lomellina da parte dei marchesi del Monferrato.

Sulla piazza storica del paese, di fronte al castello, sorge la Chiesa parrocchiale , costruita nel 1597 e dedicata alla Natività di Maria Vergine. È un edificio di non grandi dimensioni, a pianta centrale a croce greca con profonda abside semicircolare, di gusto barocco con coretti: la cupola è sostenuta da lesene con capitelli corinzi che reggono una elegante trabeazione che corre per tutto l’interno. Sopra il coro dietro l’altare maggiore è una bella statua lignea della Madonna con il Bambino (seconda metà sec. XVIII) e un affresco raffigurante la Natività di Maria. La chiesa conserva conserva un bel Crocifisso ligneo risalente al 1200. L’elegante facciata di gusto barocchetto è stata recentemente restaurata.

Nei dintorni

Annessa alla cascina Santa Maria si trova una chiesa campestre di antica origine, rinnovata nell’ottocento, intitolata alla Madre di Dio.

Gli eventi e le manifestazioni

A settembre, da segnalare la Sagra dello Spiedino.