Situata nell’omonima località, a pochi chilometri dal Fiume Po, con un’estensione di 72 ettari comprende un boschetto umido molto rigoglioso. L’ontano nero costituisce l’essenza dominante, accompagnato da esemplari di olmo, di pioppo bianco, di farnia e da gruppi di salici dove il suolo è più umido. Accanto ai giovani ontani, dove il fogliame non è ancora denso e fortemente ombreggiante, compaiono sambuchi e sanguinelli, mentre sul terreno maggiormente impregnato d’acqua lo strato erbaceo è formato quasi esclusivamente da canne palustri, mazzesorde, e carici.
Nelle zone circostanti i campi coltivati a riso e la fitta rete irrigua ad essi collegata, costituiscono un irresistibile polo di attrazione perché garantiscono un’elevata disponibilità di cibo, essenzialmente rane, girini, crostacei e vermi. Nelle garzaie possono convivere aironi diversi ospitati su differenti specie arboree e ad altezze di nidificazione differenti a seconda delle esigenze specifiche dei vari nuclei. Periodi ben precisi dell’anno scandiscono l’arrivo delle varie specie: gli aironi cenerini ad esempio sono i primi ad occupare parte della garzaia giungendovi alla fine di gennaio; seguono le nitticore, quindi le garzette e nella seconda metà di aprile gli aironi rossi e le sgarze ciuffetto.
L’area ospitava fino al 1980 un’importante garzaia di nitticore e garzette, trasformata in pioppeto. È in corso la realizzazione di un progetto di recupero naturalistico.