Madonna del Rosario

Casoni Sant’Albino (Mortara)

A non molta distanza dalla celebre abbazia alla periferia di Mortara, sorge la frazione “Casoni di Sant’Albino”, che ebbe origine in tempi moderni come agglomerato di abitazioni rurali che prendono il nome dall’antica chiesa non lontana. Essa ricorda la leggendaria battaglia tra Franchi e Longobardi combattuta nell’anno 773 nei pressi dell’antica Pulchra Silva: dai tumuli dei caduti nacque, secondo la tradizione, l’etimologia odierna di Mortara. Carlo Magno volle sepolti con onore due suoi scudieri morti nella battaglia, Amico ed Amelio nella chiesa di Sant’Eusebio, che era la pieve del vicino villaggio. Il monaco S. Albino Alcuino eresse una nuova chiesa e accanto un monastero che seguì la regola dell’abbazia di Tours di cui era abate.

La chiesa fu intitolata a Sant’Albino, vescovo di Angers, morto nel 550. In seguito i monaci seguirono la regola di Sant’Agostino e divennero canonici regolari. Il monastero cadde in commenda tra il 1458 e il 1464 e decadde. Nel 1580 la sede della cura d’anime passò anche formalmente alla chiesa di San Lorenzo, entro le mura del borgo di Mortara. Nel corso del sec. XVIII gli abitanti dei dintorni della antica abbazia eressero una chiesa all’interno del villaggio chiamato “i casoni”. Nel 1744 si iniziò ad officiare la chiesa intitolata alla Madonna del Rosario, dotata di un bell’altare in marmi policromi, tele ed altre suppellettili. L’edificio fu ampliato nel 1850 e dotato di un bel campaniletto cuspidato con tre campane.

L’officiatura della chiesa e la cura d’anime rimase al parroco di San Lorenzo, finchè il vescovo di Vigevano mons. Pietro De Gaudenzi eresse in Vice Cura il 31 dicembre 1878; gli abitanti provvidero anche a erigere l’abitazione per il sacerdote residente. Il vescovo mons. Antonio Picconi istituì la parrocchia come rettoria con decreto il 1 luglio 1948. Don Franco Torrazza negli anni settanta del novecento intervenne con una radicale ristrutturazione della chiesa rinnovando l’interno, il presbiterio e la facciata. Inoltre promosse la costruzione, nella frazione Guallina, di una nuova chiesa intitolata al Cuore Immacolato di Maria nella quale si venera una riproduzione dell’immagine miracolosa della Madonna della Bozzola.

La cura d’anime della parrocchia è attualmente affidata a don Celeste Mario De Agostino come parroco, il quale si occupa anche della chiesa di Sant’Albino, recentemente restaurata.

Il testo di questa pagina è stato estratto da un articolo di Don Cesare Silva nella pubblicazione “Aurora della Lomellina” (novembre 2022).