San Carlo

Bombardone (Zinasco)

Il piccolo borgo di Bombardone sorge lungo la valle del Po e appartiene attualmente al comune di Zinasco che si allunga a non molta distanza sopra la costa. Il territorio fu soggetto alle numerose e rovinose rotte del grande fiume che di tanto in tanto cambiava corso, sommergeva campi e abitazioni, e costringeva i tenaci abitanti di quelle lande a dover spesso ricominciare tutto da capo. A non molta distanza dall’odierno abitato di Bombardone sorgeva il borgo di Sannazzaro del Bosco, che nel sec. XIV fu travolto dalle inondazioni del Po e del Terdoppio insieme al vicino Zinasco.

Il territorio fece parte di un vasto feudo che comprendeva Zinasco, passato nel sec. XVII agli Olevano; la cura d’anime di Bombardone fu tenuta dal parroco di Sant’Antonio Abate in Zinasco Vecchio.

Le prime notizie di una chiesa intitolata a San Carlo Borromeo risalgono alla metà del sec. XVII; nel secolo successivo fu costruito l’edificio odierno, recentemente restaurato completamente e ristrutturato nella zona presbiterale.

Si tratta di un corpo centrale ad angoli smussati con presbiterio quadrato, ornato di eleganti profili architettonici; al centro l’altare in marmi policromi di ambito pavese, con parti delle balaustrate settecentesche reimpiegate. Nella parete del coro è una bellissima tela di autore lombardo della seconda metà del sec. XVII raffigurante la Madonna con il Bambino su nuvole con i Santi Ambrogio e Carlo. Tra le statue merita un cenno una bella scultura lignea del sec. XVIII raffigurante la Madonna. Accanto è il campanile con un concerto di tre campane. La frazione ebbe un certo incremento alla fine dell’ottocento che l’imprenditoria agricola dei baroni Weil-Wess, trasferitisi da Torino nel 1871. Fu eretta in Vice-cura con decreto del vescovo mons. De Gaudenzi il 16 ottobre 1883, separandola da Zinasco Vecchio.

Divenne parrocchia autonoma con decreto di mons. Picconi il 12 luglio 1949.

I baroni contribuirono all’erezione della parrocchia e alla costituzione del beneficio necessario provvedendo di abitazione decorosa il parroco. Avevano costruito un piccolo asilo infantile per i bimbi della frazione - quasi tutti di famiglie loro dipendenti - che fu affidato nel 1934 alle Suore Pianzoline che aprirono l’oratorio femminile. L’asilo fu donato nel 1952 all’Opera Charitas Sant’Anna di Garlasco che tenne l’opera fino al 1975. Furono ottenute dalla casa di Pavia tre consacrate appartenenti alla congregazione secolare delle Orsoline che gestirono l’asilo e l’oratorio femminile. Nel giro di un decennio, venuti meno i bambini, l’asilo fu chiuso, le suore richiamate e il locale fu sede delle opere parrocchiali.

Il testo di questa pagina è stato estratto da un articolo di Don Cesare Silva nella pubblicazione “Aurora della Lomellina” (maggio 2022).